Condividiamo di seguito l’articolo scritto da Michela Greco, che ringraziamo, pubblicato il 4 febbraio su Repubblica Mondo Solidale.
Migrazioni, accoglienza: la due-giorni di confronti e proposte di miglioramento al “Forum per cambiare l’ordine delle cose”.
L’8 e il 9 febbraio a Roma il meeting sulle politiche migratorie. Titolo: “Crisi d’accoglienza”, ingresso gratuito e libero allo Spin Time Labs in via Santa Croce in Gerusalemme e, la sera del sabato, all’Esc Atelier
di MICHELA GRECO
ROMA – Migrazioni, accoglienza, politiche e prassi di integrazione. Sabato 8 e domenica 9 febbraio Roma è il luogo in cui confrontarsi su questi temi. Accadrà al Forum Nazionale Per Cambiare l’Ordine Delle Cose, dal titolo “Crisi d’accoglienza”, due giornate di interventi e gruppi di lavoro – a ingresso gratuito e libero – allo Spin Time Labs di via Santa Croce in Gerusalemme e, la sera del sabato, all’Esc Atelier. Tra gli ispiratori dell’evento c’è Andrea Segre, regista di Mare chiuso e L’ordine delle cose: “Nonostante il nome – ha precisato il regista – il Forum non ha a che fare col mio film. Quello è stato solo lo spunto che ha fatto nascere l’esigenza di un coordinamento tra le realtà del territorio italiano che lavorano quotidianamente nell’accoglienza e che toccano con mano le conseguenze concrete delle politiche migratorie sulle persone e sui lavoratori”.
Scambi e proposte di cambiamento. Nella due-giorni romana – parte di un percorso a livello nazionale che ha toccato e toccherà anche altre città – i protagonisti diretti dell’accoglienza si scambieranno informazioni e pratiche e prenderanno la parola per proposte di cambiamento. “Non si parla solo delle conseguenze dei decreti sicurezza – aggiunge Segre – ma anche degli errori fatti a monte che hanno avuto ricadute negative sul tessuto sociale e perciò su tutti noi, non solo sui migranti. Il Forum sarà animato da operatori, rifugiati, richiedenti asilo e interverranno persone da tutta Italia che si occupano dei vari aspetti dell’accoglienza: la tutela legale, l’inserimento lavorativo, la mediazione culturale. L’obiettivo è andare oltre la sterile questione sbarchi-non sbarchi”.
I temi che verranno affrontati. Il programma prevede interventi su “Privatizzazione del sistema di accoglienza” a cura di Gianfranco Schiavone (Asgi), sulle “Politiche europee e sistemi di accoglienza a confronto” a cura di Elly Schlein, “Per una politica della libertà di movimento, oltre la distinzione tra migranti e rifugiati” a cura di Enrica Rigo (Università RomaTre), “Alternative per una mobilità mediterranea” a cura di Gabriele Del Grande (regista e giornalista) e “Accoglienza diffusa? Si può’” a cura di Antonio Calò (Cittadino Europeo del 2018). Prenderanno la parola anche Marco Damilano (direttore de L’Espresso), Laura Boldrini (deputata Pd), Riccardo Magi (deputato gruppo misto +Europa -Centro Democratico) e ci sarà spazio per associazioni come BeFree, Ero Straniero e Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, oltre che per la partecipazione di istituzioni e personaggi della cultura, tra cui Mohamed Ba (attore, scrittore, musicista ed educatore) e la compagnia teatrale Women Crossing con lo spettacolo Sand and sea – storie di sabbia e mare.
I gruppi per aree macro-regionali. Giovanna Cavallo, coordinatore del Forum Nazionale per Cambiare l’Ordine delle Cose, spiega che il Forum sarà una piattaforma per analisi e proposte: “Verranno creati gruppi di discussione divisi per aree macro-regionali che si confronteranno sull’evoluzione delle conseguenze dei decreti. La prima zona è quella frontaliera, in cui la società civile si occupa di tutelare il movimento e l’accoglienza laddove via terra i migranti non vengono intercettati dalle istituzioni. La seconda zona è quella urbana, dove l’obiettivo è la tutela dallo sfruttamento lavorativo, in zone come Rosarno, Foggia e Castel Volturno, e la tutela del diritto di soggiorno. La terza è la terra leghista, aree in cui si attua una resistenza civica per il contrasto dell’odio”.
“Uscire dalla discussione sugli sbarchi”. Gli obiettivi? “La cosa più urgente – sottolinea Andrea Segre – è uscire dall’imbuto della discussione sugli sbarchi. La potenza evocativa di quel braccio di mare distrae da tutto ciò che c’è prima e dopo, bisogna allargare lo sguardo”. Il Forum è dedicato ad Ani Laurent, il quindicenne che ha trovato la morte nel carrello di atterraggio di un aereo proveniente da Abidjan, in Costa D’Avorio, e diretto a Parigi.