Keba è un cittadino senegalese. E’ arrivato in Italia nel 2011, passando dalla Libia e dal Mediterraneo.
Ha richiesto la protezione internazionale e ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che ha rinnovato diverse volte.
Keba è un bracciante agricolo e, come lui stesso dice, ha sempre e solo lavorato nelle campagne del nord e del sud Italia, territorio che gira al ritmo delle stagioni.
Dopo oltre dieci anni di residenza e di lavoro in Italia, Keba rischia ora di perdere il permesso di soggiorno a causa del decreto sicurezza, che ha eliminato la protezione umanitaria. Finirebbe così nei circuiti dell’irregolarità, divenendo ancora più vulnerabile e facilmente sfruttabile, più di quanto già lo sia nelle campagne.
Ci chiediamo cosa ci sia di “sicuro” nel provvedimento definito “Decreto sicurezza” approvato a dicembre 2018, che rende illegale e irregolare Keba e il suo lavoro. E come lui moltissime altre persone.