Il cosiddetto ‘decreto sicurezza’ approvato nel dicembre 2018 ha cancellato la protezione umanitaria. La conseguenza immediata per migliaia di persone è stata l’illegalità: in tanti, dopo anni di vita e lavoro in Italia, si sono trovati privi di un documento, invisibili per uno stato che nega loro diritti e inclusione.
E’ questa la situazione in cui si trova Jamila. La sua storia ci arriva da Roma.
Jamila è una donna tunisina di 35 anni. E’ in Italia da oltre 5 anni.
Affetta da una grave patologia, necessita di cure che nel suo paese di origine non può seguire. Ha fatto richiesta di protezione internazionale, ma non l’ha ottenuta: il suo procedimento presso la Commissione territoriale per la protezione è stato preso in esame quando il governo giallo-verde ha stretto le maglie della protezione e ha cancellato la protezione umanitaria,proprio quella che, date le sue condizioni, Jamila avrebbe potuto ottenere, e che le avrebbe permesso di curarsi.
Ora Jamila è un fantasma, come oltre 20.000 persone che in Italia non hanno più diritto ad un permesso per ragioni umanitarie, private così di diritti e opportunità di inclusione.
Jamila vive a Roma, sostenuta e aiutata dai volontari della società civile, ma costretta in un limbo di un’esistenza senza vie di uscita.