Norme assenti e che, quando ci sono, non trovano un reale spazio di applicazione: questo di fatto quanto denunciato dal sindacato Usb durante l’incontro con il Forum per cambiare l’ordine delle cose. Un confronto incentrato in particolare su lavoro agricolo e bracciantato, soprattutto nelle aree del foggiano e di Rosarno, tristemente note per lo sfruttamento dei lavoratori, in particolare migranti (qui una testimonianza dalla Capitana di Foggia, che abbiamo raccolto lo scorso aprile).
Ed è proprio in queste zone che il sindacato ha sollevato la necessità di un intervento, utile da una parte a far emergere problematiche particolari o aspetti specifici di questioni già conosciute, e dall’altra necessario per provare a sostenere alcune istanze di cambiamento, in questa fase incentrate soprattutto sui percorsi di regolarizzazione delle persone che il decreto sicurezza di Salvini e l’eliminazione della protezione umanitaria hanno reso invisibili sul piano legale. Il DL 130 è intervenuto sul decreto, prevedendo, tra le altre cose, la possibilità per queste persone di accedere alla ‘protezione speciale’.
Tutto ciò però nella pratica non si è ancora realizzato: per la stragrande maggioranza delle persone che lavorano nei campi non è di fatto cambiato nulla. Dopo il provvedimento di regolarizzazione dell’estate 2020, che si è di fatto rivelato una misura parziale oltre che meramente strumentale, anche il DL 130 rischia di non rispondere alle domande attuali né di avere una ricaduta sulla realtà, se non si vigila sulla sua effettiva applicazione. Intanto le persone continuano a vivere in condizioni critiche, gravemente sfruttate sul piano lavorativo e senza un’adeguata assistenza dal punto di vista dei diritti e delle necessità quotidiane, tra cui l’abitare. Una situazione che in realtà non riguarda solo le campagne di Puglia e Calabria, ma che interessa purtroppo tutto il territorio nazionale. E che, a ben vedere, grava anche su altri settori lavorativi.
Su tutto ciò è necessario continuare a far luce. Ciclicamente relazioni, inchieste, dossier riportano le condizioni critiche in cui versano i lavoratori; e spesso purtroppo sono le notizie di cronaca nera a porre l’evidenza sulle problematiche che gravano sulle persone. Eppure continua a mancare un intervento organico da parte della politica, che guardi al lungo periodo e non solo alle esigenze del mercato.
Questo quanto portato in luce dall’Usb, che segue da vicino alcune delle situazioni presenti nelle campagne, in particolare nel foggiano. Ed è quello che il Forum si propone di portare all’evidenza della politica, per sollecitare un cambiamento non più rinviabile.
Il Forum Per cambiare l’ordine delle cose non è un movimento per i diritti dei migranti: è un movimento per i diritti di tutt@, indipendentemente dalle provenienze.
Vogliamo cambiare le politiche migratorie nazionali ed europee, che producono danni e violazioni allo stato di diritto e al tessuto democratico delle nostre società.