Linea d’ombra: la solidarietà non è reato!

Questa mattina all’alba la polizia è entrata in casa di Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, noti per le azioni di solidarietà con i migranti. Sono stati sequestrati i telefoni personali, oltre ai libri contabili dell’associazione Linea D’Ombra ODV, fondata dai due, e altri materiali. Gian Andrea e Lorena sono stati formalmente imputati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir sono due pensionati. Professore di filosofia nei licei lui, psicoterapeuta lei, da anni si occupano a tempo pieno di dare sostegno ai e alle migranti che arrivano a Trieste passando per la rotta balcanica. La loro azione non è nascosta o segreta: in piazza, davanti agli occhi di tutti, curano ferite e piedi martoriati, offrono un pasto caldo o una coperta, danno informazioni e sostegno a chi affronta la militarizzazione dei confini, le violenze delle forze di polizia e quelle dei gruppi xenofobi, i respingimenti (illegali: l’Italia è stata da poco condannata proprio per questo).  Noi conosciamo bene Lorena e Gian Andrea, come conosciamo ciò che fanno: abbiamo avuto il piacere di ospitare Gian Andrea durante il Forum ‘Crisi d’accoglienza’, lo scorso febbraio. Nel suo intervento ha parlato delle azioni portate avanti a Trieste, e della necessità di “fare società”. Una costruzione collettiva che come Forum portiamo avanti con Lorena, Gian Andrea, e con molte altre realtà e soggetti che, nell’eterogeneità degli interventi, agiscono per creare un’alternativa concreta a politiche escludenti e divisive. Proprio di queste politiche, e della criminalizzazione della azioni di solidarietà che le contrastano, abbiamo parlato nel seminario ‘Salvataggi’, organizzato insieme a Fondazione Migrantes, EuropAsilo, Escapes-Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate. Ciò che è successo questa mattina all’alba a Lorena e Gian Andrea ci mostra come la solidarietà continui, anche in pandemia, a essere considerata qualcosa da perseguire e bloccare. Noi crediamo il contrario: azioni come quelle portate avanti da Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir sono da difendere e sostenere. “Siamo indignati e sconcertati nel constatare che la solidarietà sia vista come un reato dalle forze dell’ordine. Condanniamo le azioni repressive nei confronti di chi è solidale, chiediamo giustizia e rispetto di quei valori di libertà, dignità ed uguaglianza, scritti nella costituzione, che invece lo Stato tende a dimenticare”: queste le parole dell’associazione Linea D’Ombra, che facciamo nostre. Nell’esprimere piena vicinanza e solidarietà a Lorena e Gian Andrea, ricordiamo le parole con cui tempo fa Gian Andrea lanciava un appello alla mobilitazione: “Sta a noi intervenire con i nostri corpi dove con la massima evidenza si manifesta la violenza della cosiddetta civiltà europea, dove i confini sono una macchina di violenza e morte, agire politicamente dentro questa tragedia, facendoci insieme portatori di concrete scelte di trasformazione sociale. Abbiamo la responsabilità di costituirci in una rete, per contestare e rifiutare in ogni modo la politica criminale dell’Europa nei confronti dei migranti. Nello stesso tempo, dobbiamo costruire e collegare fra loro situazioni concrete di solidarietà attiva”. 
#LASOLIDARIETÀNONÈUNREATO

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