La strage di Cutro, cosi come le altre che hanno caratterizzato gli ultimi venti anni le rotte della migrazione, alcune delle quali sconosciute all’opinione pubblica perché avvenute senza testimoni, deve avere giustizia e auspichiamo che le responsabilità vengano individuate al più presto dalle autorità giudiziarie.
Ma c’è anche un altro tema importante sul quale siamo in tanti e da tanto ad interrogarci. Cosa possiamo fare per evitare che capiti ancora?
Come è possibile proporre un’alternativa alla narrazione e all’attuale azione politica?
Queste stragi sono la conseguenza diretta della politica europea sulla quale si fonda anche il nuovo “patto europeo”: esternalizzazione delle frontiere; accordi internazionali per chiudere le rotte; svuotamento del diritto di asilo; assenza di canali regolari e protetti di ingresso. A tutto questo si accompagna la straordinaria intraprendenza del Governo italiano (ma non solo) nel criminalizzare attivisti, soccorritori e chi osa disobbedire, compresi i migranti che “osano” partire verso le nostre coste.
Arrivati a questo punto, ci domandiamo:
Possiamo provare ad invertire la tendenza ipocrita e neo-sovranista dell’Unione Europea?
È possibile proporci come agenti per costruire un nuovo patto di libertà che sottragga la migrazione alla propaganda restituendole dignità di scelta e diritto di fuga?
Le Migrazioni sono uno straordinario fenomeno contemporaneo dell’umanità. È un fenomeno che non si può fermare e che non si deve impedire, soprattutto se lo si fa a scopo di una squallida propaganda politica con conseguenze disumane in risposta alle quali non ci basta esprimere critica e indignazione morale.
Vogliamo uscire dalle politiche di chiusura che hanno prodotto l’attuale disastro per provare a costruire un’alternativa.
Questa è una lettera che vi rivolgiamo e insieme un appello che auspichiamo possa costruire una rete per un’ alternativa possibile. Leggila e chiedici come partecipare scrivendo a: info@percambiarelordinedellecose.eu