È la volontà di ritornare ai Decreti Sicurezza la sostanza dei 21 emendamenti presentati dalla Lega in Senato, dove nei prossimi giorni partirà l’iter di approvazione del così detto Decreto Cutro, cioè la disposizione normativa in materia di immigrazione approvata dal governo Meloni; nelle intenzioni annunciate per rispondere alla tragedia del naufragio avvenuto il 26 febbraio, aprendo ai flussi regolari di ingresso, ma che nella realtà dei fatti, invece, rappresenta l’ennesimo tentativo di ostacolare le persone che decidono di migrare per raggiungere l’Italia e l’Europa.
Il Decreto Legge n.20 del 2023, infatti, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo essere stato annunciato dalla premier nella conferenza stampa del 9 marzo in occasione del Consiglio dei Ministri che si è tenuto proprio a Cutro, non solo non interviene sui meccanismi che alimentano il traffico di esseri umani ma anzi peggiora la condizione dei migranti che già sono presenti in Italia, alimentando ulteriormente per molti di loro la condizione di irregolarità. Alcune delle norme presenti nel testo potrebbero presentare, inoltre, profili di illegittimità costituzionale, con l’effetto di fare aumentare esponenzialmente i contenziosi giurisdizionali.
Sotto la lente dei giuristi e l’attenzione preoccupata degli operatori che si occupano di migrazioni, è finita, in particolare, la norma che all’articolo 7 ha previsto la paventata abolizione della protezione speciale, una forma di protezione che dà diritto a ricevere un permesso di soggiorno quando viene riconosciuto che un migrante, che pure non ha diritto alla protezione internazionale, comunque non può essere espulso dal territorio nazionale per ragioni costituzionali e obblighi internazionali, quando ci sarebbe un concreto rischio di subire persecuzioni, trattamenti inumani e degradanti, per la tutela della vita privata e familiare. Con una nota interpretativa giuridica, tuttavia, il Forum ha chiarito che l’istituto della protezione speciale è ancora in piedi nel nostro ordinamento e può essere richiesto sia a seguito di procedura di protezione internazionale che con richiesta indirizzata direttamente al questore.
Tuttavia, tra i 21 emendamenti ulteriormente peggiorativi del testo del Decreto presentati dalla Lega, si prevede l’abolizione della possibilità di richiedere la protezione speciale direttamente al Questore, competente al rilascio su parere della Commissione Territoriale, con l’eliminazione del c.d. “doppio binario” di richiesta. Non solo. Secondo i giuristi del Forum: «tutti gli emendamenti presentati dalla Lega sono mirati a peggiorare ulteriormente le condizioni dei migranti, con un evidente intento punitivo. La prova di ciò sta nel fatto che si vorrebbe addirittura abrogare la protezione speciale per l’ipotesi di violazione degli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato, così contravvenendo espressamente a quanto aveva ammonito in sede di emanazione dei Decreti Sicurezza lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella».
Ora, invece, negli emendamenti, il richiamo legislativo al rispetto degli obblighi costituzionali o internazionali dello Stato viene nuovamente abrogato, anche quale motivo ostativo al rifiuto o alla revoca del permesso di soggiorno. Come spiegano ancora i giuristi: «in linea generale gli emendamenti presentati dalla Lega intendono ripristinare le norme introdotte dal decreto Salvini, poi modificate dalla riforma Lamorgese, tornando alla non convertibilità di alcune tipologie di permessi di soggiorno, come quello per cure mediche e per assistenza minori». Dice Gianfranco Schiavone: «si osserva un intento demolitorio, non solo dei diritti delle persone, ma dell’intero sistema di accoglienza, che viene riportato così a una logica di segregazione dei richiedenti asilo. Vi è in questo una volontà di produrre disagio e marginalità, alla cui base vi è l’odio nei confronti di quelle persone migranti che altrimenti potrebbero ben inserirsi nella vita sociale». Continua il giurista: «c’è l’intenzione di creare il caos nel sistema, anche giurisdizionale, si sta facendo in modo che vi possa essere un’esplosione dei rigetti, con i conseguenti migliaia di ricorsi che arriveranno nei tribunali».
«Ci appelliamo a tutti i senatori e le senatrici affinchè prevalga il buon senso, che vuol dire non gettare nel panico centinaia di uomini e donne che senza la protezione speciale potrebbero ora ricadere nell’irregolarità, nell’emarginazione e nell’isolamento sociale», dichiara Mimma D’Amico, attivista del Centro Sociale Ex Canapicio di Caserta e componente della segreteria del Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose. E ancora, prosegue D’Amico: «occorre trovare delle soluzioni politiche per rimettere al centro, anzi, ancora di più dopo la tragedia di Cutro, il tema delle vie regolari di migrazione. Occorre riscrivere le regole europee, pensiamo, e ci mobiliteremo come Forum nei prossimi mesi affinchè non accada più quello che è accaduto per esempio qui a Castel Volturno dopo l’emanazione dei Decreti Sicurezza, quando le stessi leggi favorirono i circuiti criminali, gettando nella disperazione migliaia di persone».
Errare è umano. Perseverare è diabolico. Suggerisce questo aforisma l’intenzione del Governo Meloni di ripristinare quelle stesse leggi, aggiungendoci un ulteriore tocco di crudeltà.
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