«Il 13 maggio alle 15:00 abbiamo convocato la prima “Marcia Contro i Muri e per l’accoglienza” alla frontiera tra Slovenia e Italia, ultima tappa di quella rotta balcanica lungo la quale si infrangono le speranze di decine di migliaia di persone. Vogliamo dare voce a quella parte di Europa e d’Italia che non si arrende ai muri e alle paure e che vuole tutelare i diritti delle persone in cerca di protezione».
C’è scritto così nel testo dell’appello redatto da decine di organizzazioni che ha convocato per sabato 13 maggio una marcia alla frontiera tra Italia e Slovenia, organizzazioni che si mobilitano perché «ad est dell’UE, sulla rotta balcanica e non solo, i governi, con il consenso di quasi tutte le forze politiche e dei parlamenti, hanno avviato la costruzione di muri, ricorrendo a forme sempre più sofisticate di controllo delle frontiere per impedire alle persone in fuga di mettersi in salvo», si legge ancora.
Oltre i muri visibili, però, ci sono anche quelli invisibili, fatti di tecnologie che servono a rendere sistematica la pratica dei respingimenti illegali alle frontiere esterne delle persone che cercano di chiedere protezione ad uno stato dell’Unione Europea. Sono ostacoli, di fatto, che il governo italiano definisce riammissioni informali. Sono le pratiche che racconta “Trieste è bella di notte”, l’ultimo film dei registi Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Andrea Segre (prodotto e distribuito da Zalab con la partnership del Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose) che documenta le violazioni del diritto alla protezione internazionale commesse dalla polizia italiana nei confronti di migliaia di richiedenti asilo al confine con la Slovenia.
«La scelta di chiudere il Festival Sabir di Trieste con una marcia internazionale di protesta contro i muri e le frontiere erette tra gli stati lungo la così detta rotta balcanica, è una scelta di grande valore simbolico e politico», dichiara il giurista Gianfranco Schiavone, componente della segreteria del Forum: «vogliamo ricordare che esiste una rotta di terra, anche per l’Italia, che ogni giorno è attraversata da rifugiati afghani, pakistani, siriani, di cui spesso ci si dimentica. Così come ci dimentichiamo, spesso, delle violenze che questa rotta produce», aggiunge Schiavone.
«Noi pensiamo, invece, che l’Italia e l’Europa dei popoli siano migliori di questa pericolosa caricatura che intende impedire a chi cerca protezione di trovare spazio per una vita dignitosa, negando la propria storia, la propria cultura e civiltà giuridica e costruendo muri», si legge invece ancora nell’appello che convoca la manifestazione del 13 maggio, e a cui il Forum ha aderito; una marcia che sarà di circa 5 km, con partenza alle 15:00 dal Castello di Socerb (Capodistria), e l’arrivo alla Piazza centrale di San Dorligo della Valle alle 16:30 circa.
Per aderire: controimuri2023@gmail.com