Diritto alla casa: l’amministrazione comunale di Bologna evita lo sgombero del palazzo occupato di via Carracci

È stata presentata stamattina in conferenza stampa a Bologna la delibera attraverso cui l’amministrazione comunale evita lo sgombero del palazzo occupato di Via Caracci, tuttora di proprietà dell’azienda per la casa dell’Emilia Romagna, l’Acer.

L’atto amministrativo prevede che l’edificio, di proprietà dell’Acer, diventerà una struttura temporaneamente dedicata all’emergenza abitativa e, in seguito, sarà la sede di un progetto per l’abitare collaborativo e solidale. È quanto hanno annunciato Emily Clancy, vice-sindaca del comune felsineo, insieme all’assessore al Welfare, Luca Rizzo Nervo. «È un’operazione molto innovativa e dal grande valore sociale e amministrativo», ha detto Clancy: «è una scelta che ci permette di dare una risposta a una domanda sociale e abitativa importante».

Nella pratica, funzionerà così: nel palazzo al momento vivono oltre cento persone, nell’ambito di un’occupazione abitativa, che non verranno sgomberate. Nella prima parte del progetto, l’immobile ospiterà un hub di transizione abitativa, ospitando alcuni dei nuclei già presenti e altri bisognosi, assistendoli, poi, nel percorso per trovare una soluzione autonoma.

In una seconda fase, dopo che la prima parte dei lavori di messa in sicurezza del palazzo saranno effettuati, uscirà l’avviso pubblico e, al termine dell’iter di assegnazione, l’immobile sarà destinato a un soggetto incaricato di concludere i lavori per sviluppare il progetto di abitare collaborativo.

«Questo hub accoglierà così le famiglie già presenti, così come eventuali altre, salvaguardando quelle fragilità senza provocare loro un ulteriore trauma quale potrebbe essere uno sgombero forzato», continua Clancy: «decidiamo di evitarlo perchè è evitabile». L’investimento complessivo varrà, secondo le stime, tra i 3 e i 4,5 milioni, dato che l’immobile contiene 24 alloggi.

«In questo modo diamo una risposta di welfare innovativo, consegnando alla città una soluzione non estemporanea ma strutturale, che affronta con strumenti necessariamente nuovi e aggiornati una domanda sociale che è completamente cambiata», ha commentato l’assessore Luca Rizzo Nervo.

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