Il decreto flussi tra truffe e sfruttamento: un toolkit per tutelare i lavoratori migranti

Il Decreto Flussi è lo strumento di programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello stato italiano, l’atto amministrativo attraverso cui il governo stabilisce ogni anno quanti cittadini stranieri possono entrare in Italia per motivi di lavoro.

Si tratta di una procedura che dovrebbe essere quasi gratuita per il cittadino straniero, che nei fatti, però, si ritrova a dover pagare diverse migliaia di euro ad intermediari, sia di nazionalità italiana, che dei paesi di origine. Esiste, poi, un meccanismo che permette di aggirare la stessa legge sui Flussi.

Da un lato, infatti, sempre più di frequente, dal nord al sud Italia, diverse inchieste giudiziarie stanno puntando l’attenzione sulle truffe commesse da imprenditori italiani e intermediari – tra consulenti, commercialisti, professionisti – per aggirare le norme e trarre vantaggi di tipo economico, dall’altro le persone migranti sono doppiamente ingannate da questo sistema.

Nel frattempo, sono giunte alla rete del Forum, da diverse città italiane, numerose segnalazioni che riguardano persone di varie nazionalità che sono entrate regolarmente in Italia con questo strumento ma che poi non hanno potuto richiedere il permesso di soggiorno per lavoro, poiché il loro datore di lavoro è sparito o non si è dato disponibile per la loro assunzione; in alcuni casi, le domande erano state presentate dai consulenti per truffare l’Inps, oppure soltanto per far entrare lavoratori e lavoratrici dietro compenso, come nei casi che abbiamo già riscontrato a Caserta, Firenze, Trieste, Roma, solo per citare alcune città in cui la nostra rete è presente con i propri operatori.

Di fronte ai nostri sportelli si presentano persone straniere doppiamente truffate: ingannate dagli intermediari, e non riconosciute come meritevoli di permesso di soggiorno dallo stato, nonostante siano entrati in Italia in maniera regolare. A causa di questa condizione, molti di loro sono stati costretti così a trovare così impiego per qualche euro l’ora nelle fabbriche tessili della Campania, nelle campagne pugliesi, o in quelle del basso Lazio, per ripagare così il debito contratto all’inizio del loro viaggio.

È evidente che siamo di fronte a una disfunzione istituzionale, perché, per come il sistema è stato concepito, sia i datori di lavoro onesti che vogliono agire rispettando la legge, che i cittadini stranieri che vogliono entrare in sicurezza in Italia, risultano i più danneggiati dal decreto Flussi. È altrettanto evidente che la questione è a monte, perché il meccanismo prevede sempre una mediazione, non esistendo una lista pubblica di lavoratori che si possono iscrivere nei paesi di origine sulla base delle loro competenze e formazione. E così si arriva a pagare fino a 10000 euro a diversi intermediari, per vari passaggi, per ottenere un diritto: un doppio nulla osta dal ministero dell’interno italiano e dall’ambasciata del paese di origine.

Che fare, dunque, per aiutare queste persone?

A nostro avviso è necessario mettere in atto una vera e propria strategia per tutelare migliaia di lavoratori e lavoratrici migranti entrati in Italia con il Decreto Flussi e, nel caso in cui il datore di lavoro risulti irreperibile o indisponibile, a definire il contratto di soggiorno.

La rete degli sportelli del Forum ha elaborato un sintetico toolkit, uno strumento utile in primo luogo a raccogliere l’esperienza delle persone migranti vittime di questo decreto flussi, in secondo luogo ad adottare le strategie, da elaborare caso per caso, per tutelare i diritti delle persone migranti arrivate in Italia per lavorare.

Raccogliere l’esperienza del lavoratore è fondamentale per intraprendere la strada più funzionale alla tutela del diritto a soggiornare legalmente nel nostro paese: in alcuni casi potrebbe essere utile ad intraprendere azioni legali che portino ad ottenere un permesso di soggiorno per lavoro, laddove vi sia un nuovo datore di lavoro. In altri casi, potrebbero sussistere i requisiti per l’ottenimento di un permesso di soggiorno per attesa occupazione. Infine, ma non meno importante, viste le condizioni vessatorie in cui versano alcuni dei lavoratori che arrivano in Italia, la raccolta delle storie potrebbe essere utile per avviare una procedura di richiesta di protezione internazionale.

Scopri la procedura da seguire nel dettaglio per tutelare i lavoratori e le lavoratrici.

Scrivi a info@percambiarelordinedellecose.eu per chiedere aiuto agli sportelli del Forum. 

 

 

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