Continua il percorso di consultazione con gli europarlamentari delle dieci organizzazioni che hanno promosso nei mesi scorsi la Road Map per il diritto d’Asilo e la Libertà di Movimento.
L’obiettivo, come già esplicitato in una lettera a loro rivolta, rimane quello di far sì che la società civile venga ascoltata, dopo l’avvio della nuova legislatura, nella pretesa di un cambio di passo nelle politiche europee in tema di migrazione e asilo. E per fermare le conseguenze sul piano nazionale dell’implementazione del Patto europeo migrazione asilo che peggiorerà ulteriormente le condizioni di migranti e richiedenti asilo. Il governo italiano, in questo senso, ne ha già dato la prova con gli ultimi decreti approvati.
Dopo aver incontrato qualche giorno fa Cecilia Strada del gruppo Socialist and Democrats, componente della Commissione Libe, la Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni (tra le cui attività rientra la gestione della migrazione, il controllo delle frontiere e l’asilo) dunque, la rete composta da Cnca, Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose, Rivolti ai Balcani, Europasilo, Mediterranea, Stop Border Violence, Resq, Mediterranea, Italy Must Act, Refugees Welcome, Recosol, si è confrontata con la deputata europea Benedetta Scuderi del gruppo dei Verdi.
La situazione nel parlamento europeo, dal punto di vista della tutela dei diritti umani, è disastrosa. Ha premesso Scuderi: «per esempio, ci siamo rifiutati di votare, di recente, insieme al gruppo di Left e ai socialisti e democratici, la risoluzione di accompagnamento al bilancio, proposta dai popolari ed appoggiata dai gruppi di estrema destra, perché conteneva l’aumento delle risorse per le infrastrutture di difesa dei confini».
Ancora soldi per i muri, quindi, per i sistemi di sorveglianza marittimi, per i droni, gli elicotteri e le spese pazze dell’agenzia Frontex, per le politiche di respingimento e il blocco delle partenze dei migranti. Proprio il tema del bilancio europeo è un aspetto cruciale su cui la rete della Road Map per il Diritto d’Asilo la Libertà di Movimento lavorerà con una analisi specifica nelle prossime settimane.
È questa l’idea di Europa, che concede sempre più risorse per violare i diritti umani, a cui Scuderi ha promesso di opporsi. Ed è sulla battaglia comune per aprire nuovi canali di ingressi regolari, che l’eurodeputata ha fornito rassicurazioni. Ma non soltanto. Anche sulla necessità di continuare a costruire un piano di monitoraggio comune su come i singoli Stati implementano i nuovi regolamenti del Patto Europeo, Scuderi ha detto: «quello che dobbiamo fare è una resistenza attiva, cercare il cavillo di legge, cercare di imporci, un po’ come si sta facendo in Italia con il protocollo con l’Albania». E poi ha confermato il suo impegno per cercare di costruire una sorta di intergruppo informale che comprenda i parlamentari di vari stati che potranno lavorare a questi temi, come si sta già facendo a proposito delle violazioni che avvengono lungo la rotta balcanica. Infine, Benedetta Scuderi ha aggiunto: «i diritti dobbiamo aumentarli, non diminuirli, e questo piano di resistenza va agito dentro e fuori le istituzioni». Un modus operandi proprio in linea con il percorso avviato dalle organizzazioni che compongono la Road Map.
Infatti, proseguirà anche nei prossimi giorni questo percorso di consultazione tra società civile e istituzioni. Sono già in programma, infatti, ulteriori incontri con altri europarlamentari ai quali abbiamo inviato la lettera aperta promossa da centinaia di sottoscrittori.
Leggi la Lettera Aperta ai membri del Parlamento europeo.