Forum tematico
Diritti o profitti?
per una regolarizzazione reale e responsabile
Il decreto legge ‘Rilancio’, diffuso dal governo il 19 maggio, prevede una misura di regolarizzazione per i migranti irregolari presenti sul territorio nazionale. Nell’incipit di tale provvedimento si legge: ‘Ai fini di garantire livelli adeguati di tutela della salute individuale e collettiva in conseguenza della contingente ed eccezionale emergenza sanitaria connessa alla calamità derivante dalla diffusione del contagio da Covid19 e favorire l’emersione di rapporti di lavoro irregolare’. Eppure, il provvedimento riguarda solo alcune categorie professionali, in particolare quelle legate all’industria agricola e alla cura domestica e della persona. Da questa misura sono così esclusi una serie di lavoratori e lavoratrici: quelli impegnati nell’edilizia, nella ristorazione, nella logistica, nel settore manifatturiero, solo per fare degli esempi.
Persone che continueranno a essere irregolari, ancora una volta a causa di politiche miope ed escludenti.
Non solo. La misura pensata dal governo prevede un’emersione ‘a tempo’, con il rilascio di un permesso di soggiorno di soli sei mesi. Una mancanza di prospettiva politica che, ancora una volta, peserà sulla vita delle persone, costrette dopo soli sei mesi a far fronte, di nuovo, a una condizione di irregolarità.
Inoltre, il provvedimento lega ancora una volta il lavoratore al proprio datore di lavoro, lo stesso che fino a quel momento ne ha sfruttato la condizione di irregolarità e che ora è chiamato dal governo a effettuare la regolarizzazione, dietro pagamento di una somma. Le precedenti sanatorie ci hanno già mostrato le conseguenze di misure di questo tipo, che lasciano ampio spazio a truffe sulla pelle dei lavoratori.
Questa regolarizzazione non va nella direzione in cui dovrebbe.
E’ necessario aprire gli occhi, e fare pressione affinché, in sede di dibattito parlamentare per la conversione in legge, si facciano le dovute modifiche, necessarie per non creare ulteriori gravi distorsioni nella vita delle persone e nella nostra società.
Lo dicevamo prima del decreto, sollecitando un permesso di un anno, rinnovabile e convertibile per tutti gli uomini e le donne che si trovino già in Italia al 29 febbraio. Lo ribadiamo con forza ora.
Per questo vogliamo aprire un dibattito! Vi diamo appuntamento a martedì 26, alle ore 18.30, per un forum tematico in cui discutere il provvedimento e proporre dei cambiamenti.
Presenteremo dei possibili emendamenti su cui abbiamo riflettuto e che crediamo sia importante far entrare nella discussione parlamentare, e insieme ci confronteremo su questi e sulle altre modifiche e sollecitazioni che scaturiranno dal forum.
Il forum tematico sarà diretto dai membri del Forum nazionale per cambiare l’ordine delle cose
Mimma D’Amico, CSA Ex Canapificio di Caserta
Gianfranco Schiavone, Presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà di Trieste e Vice presidente di ASGI
Andrea Segre, regista, ZaLab
Questo il link con cui sarà possibile seguire e partecipare al Forum, attraverso la piattaforma Zoom: https://bit.ly/dirittiOprofitti
Vi chiediamo di registrarvi compilando il modulo che trovate qui.