Nell’ottica di continuare a strutturare una relazione tra la politica dal basso e i parlamentari europei, al fine di monitorare l’implementazione del Patto europeo migrazione asilo, la rete composta da diverse organizzazioni che nei mesi scorsi ha partecipato alla Road Map per il diritto d’asilo e la libertà di movimento, ha incontrato qualche giorno fa il deputato Danilo della Valle, che è stato eletto nell’ultima legislatura con il Movimento Cinque Stelle.
Della Valle ha subito manifestato la propria disponibilità a monitorare quelle che saranno le diverse proposte di implementazione del Patto nei singoli stati, che saranno molte difformi, come sosteniamo anche noi da tempo, e con alcuni stati che tenteranno forzature verso l’ulteriore peggioramento delle condizioni di migranti e richiedenti asilo.
In tutti i casi, il parlamentare si è impegnato a partecipare ad azioni, eventi, prese di posizione pubblica sostenuti dalla società civile, mettendo a disposizione tutti gli strumenti a sua disposizione, riconoscendo che la partita decisiva si gioca nella commissione Libe, cioè la Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni, la cui attività riguarda la tutela dei diritti fondamentali e le norme di legge, la cooperazione di polizia e di giustizia penale, nonché la gestione della migrazione, il controllo delle frontiere e l’asilo.
Inoltre, Della Valle ha rivelato di aver già sollevato diversi interrogativi sulla presunta sicurezza dei paesi di origine (come l’Egitto) nella commissione Affari Esteri di cui fa parte. E, proprio in questo senso, il deputato si è impegnato nel portare avanti all’interno dell’europarlamento azioni concrete per la tutela delle persone migranti.
Dunque, prosegue il coinvolgimento dei neo-parlamentari, dopo i primi incontri che ci sono già stati con Cecilia Strada e Benedetta Scuderi, nell’individuazione di nuovi strumenti per resistere ai nuovi regolamenti previsti dal Patto, nell’ottica di evitare che vengano adottati inserimenti peggiorativi degli stessi regolamenti già previsti.
«Siamo andati al cuore delle cose con questo incontro», ha riconosciuto il giurista Gian Franco Schiavone, partecipando al confronto. «Il governo italiano ha già dato prova di voler forzare la mano con l’ultimo decreto immigrazione presentato proprio qualche settimane fa», ha proseguito Schiavone, riferendosi alla Legge “Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali” e, in particolare, alle disposizioni che riguardano la protezione internazionale e i paesi sicuri, una lista che è stata considerata non legittima da diversi giudici, insieme alle procedure di frontiera e di trattenimento, tutti dettati, questi, previsti dal Patto Migrazione e Asilo.
E, nel frattempo, continuerà anche nei prossimi giorni il percorso di consultazione tra società civile e istituzioni. Sono già in programma, infatti, ulteriori incontri con altri europarlamentari ai quali abbiamo inviato la lettera aperta promossa da centinaia di sottoscrittori. Per continuare ad opporci all’Europa dei muri, della detenzione e dei respingimenti degli stranieri, la scala è ulteriormente gettata.